Buongiorno a tutti amici di Sanmauropascolinews.it, dal libro scritto dal Prof. Pietro "Piero" Maioli nel 2003 e ristampato nel 2024 che racconta nella prima parte "l'illustrazione geo-storica di San Mauro", e a seguire in dialetto Sammaurese con la traduzione e la spiegazione in italiano dei modi di dire, dei giochi, le curiosità le leggende, le tradizioni, un glossario, continuiamo a pubblicarne qualcuno.
Alcune zone di San Mauro, chi sa dire dov'erano e l’utilizzo:
“LA MUNTILAZA, E’ PLADÉUR, I DU PÉUNT, L’ORT DE PALAZ, E’ VOLT, LA BARCAZA, E’ PRÈ, I VULTEUN, LA VÌ CÓVA, E’ BRUSADÉZ, E’ GURGÒUN, AL CASÒUNI.
Crediamo sia molto importante non perdere e mantenere vive le nostre tradizioni, le nostre radici che ci piace riassumere con la frase:
“detti che non saranno più detti”.
È possibile acquistare il libro nelle edicole “DALLA ZIA MONICA”, “DA DORINO” a San Mauro Pascoli e nell’edicola “GIO” di Savignano.
Un libro che considerata la traduzione dal dialetto Sammaurese in Italiano è utile per chi già conosce il dialetto ma anche per che vuole impararlo.
La va zò rugend la ven so pisénd.
Va giù ruggendo vien su pisciando. La caplèta - il secchio
La nòiva marzulòina la sòira la fa e' dè la svòina
La neve di marzo cade di notte e di giorno si scioglie
Saénta Luzì la piò chéurta c'ui si sì.
Santa Lucia (la giornata) più corta che si sia.
Par la Pasquèla un pas d'vidèla. Par Sant'Antoni un'òura bóna e andénd inlà tot i quajéun is n'infà.
Per l'epifania un passo di vitella. Per Sant'Antonio un'orabuona (di luce) e andando oltre tutti gli stupidi se ne accorgono.
I ZUG DI BURDEL. -spiegati nel libro-
Bat- Meur, Bòta-Vì, E' Zug Dal Ghéggi, I Quatar Cantéun, E' Zòirc, Bandira Svézra, E' Flóll, Pum, Gut, E' Tir DIa Lusèrta SIa Sfròmbla, Bandira Svézra, La Stmaèna, Fóia Vòirda, Porta Rumaèna.
S-ciucaè i dò'id.
I ragazzi facevano schioccare le nocche delle dita, ogni schiocco era una morosa.
La Viulèta.
Oggi Via F.lli Bandiera già Via Oberdan
Era una piccola via di campagna con una fontanina e la stalla di alcuni contadini "e' Gag".
Al Zvéti.
Le civette
Nel novecento era usanza a carnevale dipingere sui muridelle case delle "signorine" delle civette.
La Muntilaza.
Conserva del ghiaccio, un congelatore "Ante Litteram".
Tra la via Baldinini e la via Botticelli c'era un rialzo del terreno, tipo una piccola montagnola. L'interno era profondo circa 6 metri con una cupola di mattoni. Durante l'inverno veniva riempita di ghiaccio ricoperto di erbe e foglie e venivano conservate carni e altri prodotti deperibili. Molto probabilmente uno dei principali utilizzatori era il macellaio Giuseppe Bersani "Bublot". In inverno era frequentato dai bambini che con il ghiaccio e la neve scivolavano dalla "Muntilaza".
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