Oggi vogliamo raccontavi una storia tragica accaduta più di un secolo fa, e nel contempo ricordare dei personaggi e una famiglia Sammaurese.
Si tratta di un avvenimento funesto, del quale nessuno dei Sammauresi anche i più anziani che abbiamo incontrato e interpellato hanno memoria.
Noi abbiamo saputo di questo episodio alcuni mesi fa e abbiamo deciso di riportarlo alla conoscenza di tutti.

PAOLO ZAVATTA (nome completo Paolo, Sebastiano, Marco) soprannominato “Pavloin e'Cuntòin” -molto probabilmente per il suo modo elegante nel vestire- nasce a San Mauro di Romagna il 25 gennaio 1868 in campagna in Via Bruciaticcio al civico 202, da Battista Zavatta del fu Marco e da Maria Angela Garattoni del fu Sebastiano.
I genitori di PAOLO hanno rinnovato nel secondo e terzo nome di PAOLO i nomi dei loro genitori Sebastiano e Marco prematuramente scomparsi, un gesto un'intenzione molto molto bella.
Dopo alcuni anni la famiglia si trasferisce dalla Via Bruciaticcio in paese nella “Contrada Broccari", quel gruppo di case dietro “La Nuova Posta”, dove sono nati i figli GIUSEPPE soprannominato “TOSELLI", e ELISA, e i nipoti, PAOLO, ITALO, VALENTINA, GIORGINA e GIOVANNI.
Paolo era sposato con ADELE VINCENZI, ed era molto esperto nei lavori agricoli, era molto apprezzato e richiesto, conosceva come potare tutti i tipi di piante, quelle da frutto in particolare. Addirittura aveva progettato e fabbricato degli attrezzi speciali che gli facilitavano il lavoro.
Alla fine del 1800 era tradizione suonare le campane non solo tirando le grosse funi che dalle campane arrivavano fino a terra ma anche salendo fino alla “cella campanaria” dove erano alloggiate le campane e farle oscillare fino a quando il batacchio colpiva la parete interna delle campane stesse facendole suonare.
PAOLO era anche un esperto suonatore manuale di campane.
Anche San Mauro aveva un bellissimo campanile che purtroppo è stato gravemente danneggiato durante i bombardamenti del settembre ’44, oggi resta solo un moncone, brutto ricordo degli eventi bellici.
In quella tragica mattina del 22 Agosto 1909, PAOLO era salito sul campanile, nella “cella campanaria" a suonare le campane e veniva colpito al petto dal ritorno dell'oscillazione della campana che stava suonando e precipitava nel vuoto.
Il campanile era circondato da una rete e PAOLO è rimasto trafitto nei paletti di sostegno della rete stessa.
Proprio in quel momento Giuseppe Bersani “Bublot", storico macellaio del paese, apriva le finestre della sua casa (dove oggi si trova la Banca Credit Agricole ex Cassa di Risparmio di Cesena) e ha assistito al drammatico incidente.
UNA GRANDISSIMA TRAGEDIA.
PAOLO morto a 41 anni ha lasciato in una immensa disperazione la moglie ADELE VINCENZI e i figli GIUSEPPE “TOSELLI" e ELISA.
Il figlio GIUSEPPE era molto conosciuto con il soprannome di “TOSELLI", un caratteristico personaggio Sammaurese, brillante, con una memoria eccezionale, la battuta sempre pronta, uno spirito libero.
Celeberrimi i suoi discorsi per le diverse occasioni, le feste, le celebrazioni del quattro novembre e le orazioni funebri.
Discorsi nei quali per la sua passione oratoria e gestualità conquistava tutti i presenti, facendo divertire o commuovere a seconda delle occasioni tutti i Sammauresi.
“TOSELLI” era un “ragazzo del ’99”, quei giovani che nel 1917 compivano 18 anni e dopo la ritirata di Caporetto venne chiamato al fronte. Grazie al sacrificio dei “ragazzi del ‘99” e di tanti Italiani arrivò la Vittoria.
Proprio i discorsi nei quali “TOSELLI” ricordava la Vittoria nella guerra del 15-18 erano i più appassionati, i più drammatici e i più emozionanti.
Pensate amici che gli eredi custodiscono gelosamente alcuni dei discorsi che “TOSELLI” ha scritto di proprio pugno.
A “TOSELLI” i poeti dialettali Sammauresi hanno dedicato diverse poesie.
Vogliamo raccontarvi un altro episodio che riguarda GIUSEPPE ZAVATTA “TOSELLI" legato al tragico episodio della morte del babbo PAOLO ZAVATTA che ci ha riferito GIOVANNA SOCI “SCINTILLA", moglie di GIOVANNI ZAVATTA figlio di “TOSELLI”, nipote di PAOLO “Pavloin e' Cuntòin".
Si tratta di un avvenimento che i componenti della famiglia Zavatta i figli di “TOSELLI”, PAOLO, GIOVANNI con la moglie GIOVANNA “SCINTILLA", e il nipote LORENZO si sono tramandati oralmente.
Quando l’undici Dicembre 1910 GIOVANNI PASCOLI è venuto in visita a San Mauro, ha notato un bambino che continuamente lo guardava e lo seguiva nei suoi spostamenti nel paese.
Questo bambino gli andava dietro come ad accompagnarlo, lo seguiva passo dopo passo come a volerlo scortare, lo osservava in ogni suo movimento, lo ascoltava attentamente, insomma non si perdeva un gesto del nostro POETA.
Il suo comportamento ha incuriosito PASCOLI che dopo un po' ha chiesto chi fosse quel bambino.
Saputa la storia dagli occhi del POETA, commosso, sono scese delle lacrime, forse la tragica storia di quella famiglia, di quel bimbo e del suo babbo gli hanno ricordato la tragedia che ha colpito anche la sua famiglia.
Il POETA SI È AVVICINATO AL QUEL BAMBINO E LO HA ACCAREZZATO.
“TOSELLI” è sempre stato orgoglioso di aver conosciuto GIOVANNI PASCOLI il nostro grande POETA.
Ecco amici questa è la storia di PAOLO ZAVATTA e del suo tragico incidente, della sua famiglia e di “TOSELLI” che noi, con i loro eredi crediamo non debbano essere dimenticati.
Un ringraziamento all'Amministrazione Comunale e alla Dott.ssa Giovanna Severi per la ricerca dei dati storici e anagrafici.
di Nello Canducci
i dmandet i marchigin
mi sfulee rumagnul
“S'ut c'a bema!
C'avem una fèna santesma"!
a ni fasem mai"
cla prighèva che por Crest
cl'era mort ui badeva a dòi:
“Me! An s'avòiva gnenca ch'e stes mèll"
-l'arcurdèva Mino-
“E declamèva i zcheurs de duce
e ul minciunèva s’la vousa grosa
e al mosi d'j'oc"
s'la banda, i balela e al bandiri
l'ariveva ma la Cisulòina dal sori
Toselli e scapèva fura
da la cuntrèda di Gnagna
cmè un gazutin da e nòid
s'e meus sbiabòi da avuchèt
par fè e zcours sla guera de queng
e tartaieva di gran paruleun
giost parchè un scapòiva una madona
dla “tragica vittoria"
la zenta la s'impacieva da ròid
cuntenta, una volta tènt de corteo fasesta
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