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BarIl bar è stato, almeno fino a venti o trenta anni fa, il luogo prevalente del tempo libero o, quanto meno, un punto ineludibile di incontro e di raccolta per altre, diverse destinazioni: il cinema, la balera, il bordello (ovviamente fino alle legge Merlin), a marina d'estate a scopo conquista delle turiste eccetera. Aperto dal primo mattino alla notte tarda, era un luogo di iniziazione e formazione che metteva insieme, in un unico grande gruppo, persone di classi sociali diverse, ammorbidendo, se non cancellando del tutto o, in alcuni casi per una sorta di legge contrappasso o del mondo alla rovescia, addirittura ribaltando le differenze. Per cui vi si poteva trovare insieme, alla pari (o quasi), l'imprenditore e il lavoratore dipendente, l'operaio, l'impiegato, il contadino e lo studente. Non vi si poteva trovare, invece, ma questo è l'evidente frutto di una società patriarcale, la donna. Rigorosamente esclusa, salvo fugaci epifanie, da quel particolare teatro ovvero presente ma nel ruolo di barista. Il che, con tutta evidenza, è un'altra cosa. Nel bar (e dal barbiere oltre che nella parrocchia, almeno fino all'adolescenza, ma questa e un'altra storia) sono cresciute e si sono formate generazioni di cittadini: una scuola di vita quotidiana dove venivano puntualmente trasmesse informazioni e conoscenze nonché modelli di comportamento. Ma questo mondo, prima per effetto del boom economico e quindi dell'irruzione delle televisioni private e delle reti telematiche, è scomparso. È vero: ci sono ancora bar che resistono: vi si gioca a carte, vi si legge il giornale, vi si discute degli argomenti più vari, a volte eterocliti. In essi, a parte la presenza femminile, come s'è detto una volta rigorosamente bandita, pare che il tempo non sia mutato. Ma lo è. Basta guardarsi attorno. Sono sorti locali di nuovo tipo: in cui ci si ferma per poco, che alla sera chiudono. Chi volesse ritrovare il clima dei bar d'antan può leggere due romanzi recenti: Andrà bene di sicuro di Alessandro Soldati e Il pozzo dei fagioli di Giorgio Zicchetti che cita il Gallo nero, con ogni probabilità il bar di maggior peso nell'immaginario paesano.

Leone Giallorosso!

Pubblicato il 16.05.2025 - Categoria: Vignette

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Ultimi Commenti

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Daniele Scarpellini ha inserito un commento in Primo Consiglio Comunale della nuova Amministrazione Guidi
Complimenti per la sua elezione ,Le auguro un ottimo lavoro.
hola ha inserito un commento in MITI E LEGGENDE DELL'ANTICA GRECIA
non è stato da aiuto☹️

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