AMARCORD SAMAÈVAR (par e fròunt)
Buongiorno a tutti cari amici Sammauresi, ecco un altro racconto del nostro bel San Mauro. In questo caso ricordi di un triste periodo ma che non dobbiamo e non vogliamo dimenticare.
LA LIBERAZIÒUN ‘D SAMAÈVAR
LA LIBERAZIONE DI SAN MAURO PASCOLI
Oggi vogliamo parlarvi della liberazione di San Mauro Pascoli avvenuta come per molti altri Comuni Romagnoli nei mesi di Settembre/Ottobre 1944.
Abbiamo cercato di avere notizie dettagliate su cosa sia successo nei giorni precedenti e seguenti la liberazione del nostro Comune, ma purtroppo con scarsi risultati.
Questo nonostante il nostro San Mauro abbia avuto importanti danni e distruzioni dai bombardamenti e dal passaggio del fronte.
Nonostante i bombardamenti che hanno colpito San Mauro e hanno abbattuto molte costruzioni, una su tutte la distruzione della Chiesa, del passaggio del fronte a San Mauro Pascoli non abbiamo trovato, diversamente da molti altri comuni Romagnoli, fotografie; ne abbiamo recuperato solo un paio.
L’unico ricordo che ci è rimasto è il vecchio campanile; solo, sporco, triste, ferito e incatenato con dei tiranti di ferro……..……ecco a noi piacerebbe che questa memoria venga ripulita e sulla sommità venisse posizionata una leggera copertura (in rame?) con una bella croce. Un sogno che speriamo si avveri presto.
Anche sul giorno della liberazione abbiamo avuto informazioni discordanti tra loro, di certo solo il periodo “gli ultimi giorni di Settembre".
Dalla lettura di alcuni testi relativi al passaggio del fronte abbiamo recuperato notizie e date certe che vogliamo condividere con tutti voi.
AMEDEO MONTEMAGGI e SUSANNA CALANDRINI sono gli autori dei libri dai quali abbiamo tratto le informazioni delle quali vogliamo farvi partecipi.
Importanti anche dei racconti di alcuni Sammauresi che nonostante il tempo passato mantengono vivi nella memoria i tragici eventi dei quali sono stati testimoni.
Prima di proseguire con gli eventi che riguardano San Mauro e la nostra zona vogliamo ricordare molto brevemente gli accadimenti che nel 1943-44 hanno segnato la storia della nostra Italia.
-Lo sbarco degli alleati anglo-americani in Sicilia (operazione “Husky”) il 9 Luglio ‘43
-L'arresto di Mussolini il 25 luglio ’43 al quale subentra il Generale Badoglio
-Il proclama di armistizio l'8 settembre ‘43 da parte del Re Vittorio Emanuele e del Generale Badoglio. Il proclama è in pratica l'annuncio dell'entrata in vigore dell'armistizio firmato a Cassibile (SR) il 3 settembre ‘43 dal Generale Castellano con gli alleati
-La fuga la mattina del 9 settembre del Re Vittorio Emanuele e del Generale Badoglio da Roma a Brindisi, lasciando il nostro esercito e la popolazione senza ordini e allo sbando
-La liberazione il 12 settembre ‘43 (operazione “Fall Eiche”) da parte dei paracadutisti tedeschi, di Benito Mussolini dalla prigionia a Campo Imperatore sul Gran Sasso, che diventa capo del governo della Repubblica Sociale Italiana
-Lo sbarco degli alleati anglo-americani ad Anzio (operazione “Single”) il 22 Gennaio ‘44.
In questo caos inizia, seppur molto lentamente, la risalita e la liberazione da parte degli Alleati della nostra amata e martoriata Italia.:
Nel tentativo di fermare l'avanzata degli Alleati i comandi tedeschi realizzarono una linea difensiva dal mar Tirreno al mar Adriatico, che andava da Pesaro fino a Massa Carrara.
La “Linea Verde numero 1” meglio conosciuta come “Linea Gotica” lunga 320 km., e larga 30 Km. completamente fortificata nei punti meno difesi dalla natura, con 2375 nidi di mitragliatrici, 9479 postazioni per cannoni, 3604 trincee, 16604 postazioni per tiratori scelti.
Davanti a queste opere di difesa erano state disseminate 95689 mine, stesi reticolati per 117 km., scavati 9 km. di fossati anticarro.
Vogliamo ricordare anche i pesanti bombardamenti subiti da Rimini dove calza a pennello la definizione della guerra in Italia come “La guerra in un Museo”.
Emblematica la fotografia del Carro armato Sherman neozelandese del Cap. Everist impantanato davanti all'Arco d'Augusto di Rimini. (Archivio C.I.D. – IWM)
Per amor di cronaca vogliamo ricordare il maresciallo tedesco geniere paracadutista Willi Trageser che salvò dalla distruzione l'Arco d'Augusto e il Ponte di Tiberio. (C.I.D. – IWM)
da “Clausewitz sulla Linea Gotica" di Amedeo Montemaggi 2008 Angelini Editore.
Anche i fiumi della nostra zona furono utilizzati dai Tedeschi come vere e proprie linee difensive, ma assolutamente non paragonabili con la “Linea Gotica”:
la “Linea Brunhild” lungo il corso del Fiume Uso e la “Linea Christa” lungo il corso del fiume Rubicone (Fiumicino nelle carte militari).
Tra la primavera e l'estate ‘44 il fronte ristagna per diverse settimane tra l'Uso e il Rubicone e alla fine del mese di Settembre la pioggia trasforma la campagna Romagnola in una palude, e il Rubicone in un baluardo invalicabile.
Lo stesso Col. Runkel, dello stato maggiore del LXXVI Corpo Corazzato tedesco scrive che il Rubicone è diventato “qualcosa di indescrivibile: alcuni uomini vi sono annegati, alcuni cannoni sono stati trascinati via dalla corrente…”.
Per quanto riguarda San Mauro è occupata dai tedeschi che hanno installato un centralino telefonico all’interno della Casa Pascoli.
L’autorità repubblichina nomina commissario straordinario LEONENNE LOMBIMI fattore della Torre.
Siamo a Settembre ‘44 e qui di seguito un riassunto degli accadimenti che hanno portato alla liberazione di San Mauro.
Nella notte tra il 26 e il 27 settembre sulla “Linea Brunhild“ dell'Uso, la 11a Brigata Canadese del I.S. Johnston subentra alla malconcia, dopo mesi e mesi di combattimenti, 12a Brigata di Lind.
Ed è proprio la mattina del 27 settembre che la Brigata di Johnston, dopo aver attraversato l'Uso, attacca in maniera massiccia la “Linea Christa”, dirigendo sul fiume Rubicone due colonne, appoggiate da carri.
A sinistra in direzione di San Mauro Pascoli, contro il II° battaglione del Capt. Esche, del 9° Regt. del Col. Von Witzleben, avanza l’Irish Regt. of Canada del T. Col. R.C. Clark che con ritardo (rispetto alle previsioni) attraversano il Rio Salto.
I Tedeschi che si erano già ritirati non vedendo arrivare i Canadesi rioccupano San Mauro.
Quando i Canadesi giungono in paese vengono impegnati in un durissimo combattimento.
I Tedeschi infliggono gravi perdite al nemico; ma sono costretti a ritirarsi sulle posizioni della “Linea Christa” dietro il Fiumicino, in quanto l'altra colonna dei Cape Bretons Highlanders aveva sfondato le loro linee.
La notte tra il 27 e il 28 settembre fu una delle più tragiche per gli Irish of Canada, se non la più tragica.
Da San Mauro Pascoli finalmente conquistata puntano su Gatteo. Le compagnie “A e B” attraversano nell'oscurità il Rubicone ma nella località “Bastia” si guasta la radio e perdono contatto con il loro comando.
Cosa sia successo in seguito non è ben chiaro ai Canadesi, certo è che la compagnia “A” giunta ad un incrocio distante 300 metri dal fiume fu attaccata da fanti e carri nemici che la annientarono senza che potesse chiedere aiuto ai mezzi corazzati della 5a divisione.
Degli Irish of Canada, 53 furono catturati, uno fu ferito, 9 caddero uccisi.
Le cronache della 26° Divisione corazzata Tedesca affermano che il combattimento notturno raggiunse il massimo dell'intensità verso le ore 1,15.
Gli attacchi erano stati tutti respinti.
La “Linea Christa” aveva resistito al 1° attacco.
La pioggia poi si trasforma in diluvio e ogni operazione è sospesa.
(Da “Savignano ’44 dal Rubicone a Bologna la mancata liberazione del nord Italia” di Amedeo Montemaggi 1985 Tipolito La Pieve. Amedeo Montemaggi: principale studioso italiano della campagna d’Italia e dell'offensiva Alleata sulla Linea Gotica)
Da questo preciso e puntuale resoconto possiamo affermare che: “SAN MAURO PASCOLI È STATA LIBERATA IL 27 SETTEMBRE 1944, DAGLI “IRISH OF CANADA” CHE HANNO ATTRAVERSATO IL RIO SALTO NELLA MATTINATA DEL 27 E SONO ENTRATI IN SAN MAURO PASCOLI A MEZZOGIORNO. LA SERA TENTANO DI ATTRAVERSARE IL RUBICONE (FIUMICINO SULLE CARTE MILITARI) MA SONO COSTRETTI A RIPIEGARE DIETRO LA LINEA CHRISTA ”.
Mauro, Giuseppe e Giorgio.
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