Erano gli anni del Pci in costante sforamento del 50%, quasi sempre in solitaria alla guida del comune, a volte col Psi. Gli altri, Dc e Pri, rigorosamente in panchina rovesciando quanto avveniva da mezzo secolo nel governo del Paese. In Romagna andava così e San Mauro faceva eccezione anche per un’altra anomalia: era l’unico comune della zona ad avere avuto lo stesso sindaco per due decenni. Gli anni per la precisione sono stati 22 (1960-1982). Il sindaco è Oderzo Castagnoli, ricordato in un agile volumetto curato da Miro Gori e Piero Maroni, edito da Ponte Vecchio. I due, sia detto, sono la memoria storica di San Mauro e sarà un bel guaio se non dovessero passare il testimone a qualche giovanotto, in modo da non perdere un pezzo di narrazione del paese.
Il libro è il giusto tributo a un sindaco che ha scritto una delle pagine più importanti del paese in anni non semplici. Cresciuto in una numerosa famiglia contadina, il salto alla guida di San Mauro ha rappresentato per tanti sammauresi “l’emblema del riscatto di una larga parte di quella società rurale che per anni e anni aveva dovuto sottostare al volere e al potere decisionale del padrone della terra su cui si consumava la loro esistenza”, scrive Maroni. La Torre con le feroci battaglie nell’immediato dopoguerra ne era l’esempio lampante, tanto che per anni il mondo della sinistra la identificava come il luogo della sopraffazione del potere padronale. La sconfitta nella gestione in cooperativa contadina di quelle terre aveva lasciato cicatrici troppo profonde da essere cancellate in poco tempo. Castagnoli ha avuto l’intelligenza di superare quelle divisioni tanto da sostenere il vincolo ministeriale dell’area nel 1974 e nominare poi un brillante assessore, Felice Alberto Colonna, che ne ha segnato la rinascita a partire dall’acquisizione qualche anno dopo.
Come si diceva gli anni erano complicati. La guerra distava solo una quindicina d’anni e San Mauro era attraversata dal “boom del settore calzaturiero, con il relativo passaggio delle campagne al paese di tante persone”, spiega Miro Gori, che con Castagnoli ha condiviso un breve tragitto politico in qualità di Vicesindaco socialista nel 1975. A fare i conti con la modernità c’era il Pci, un partito con un ampio seguito tanto da contare 570 iscritti su una popolazione di poco superiore ai 6000 abitanti. Il sindaco non era eletto direttamente dai cittadini ma dal consiglio comunale, anche se Castagnoli una sorta di investitura popolare la riceveva dall’alto numero delle preferenze. San Mauro in quegli anni cresceva e iniziava a cambiare aspetto per l’arrivo della scuola elementare Montessori, lo stadio Macrelli con annessa palestra, l’acquisizione del compendio Torre, la scuola materna Usignolo e il nido il Bruco, per citarne alcuni.
Interessante il saggio di Piero Maroni, sul Castagnoli politico, personaggio cerniera tra le generazioni nel Pci portatrici di due visioni diverse della politica. La sezione nell’allora Casa del Popolo (un tempo il bar dei comunisti) ospitava discussioni piuttosto animate, che spesso si trasferivano alla sala Gramsci in riunioni partecipatissime. Questo il tributo di Maroni al personaggio: “Il nome di Castagnoli rimane oggi scolpito su una targa di marmo apposta lo scorso anno in un giardinetto poco lontano da Altiero Spinelli ed Enrico Berlinguer, due grande della nostra storia: siamo certi che Castagnoli ne sarebbe stato assai fiero della loro vicinanza”.
Il volume ospita anche interventi dell’ex sindaca Luciana Garbuglia, la seconda per longevità alla guida del Paese (19 anni, in quattro mandati), e degli ex amministratori Giorgio Campana che raccolse il testimone politico, Felice Alberto Colonna e Renzo Casadei.
Il volume “Oderzo Castagnoli sindaco” è disponibile presso la biblioteca Pascoli di San Mauro.
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